Intervistatrice Manuela Fiorini Giornalista - VIVERSANI E BELLI
Giornalista: G
Dott. Michele Canil: D
G: Qual è oggi il valore della lentezza?
D: Il concetto di lentezza oggi ha assunto più connotazioni negative che positive nel pensiero comune; nello specifico però sempre più specialisti di diversa estrazione la consigliano per non dire addirittura “prescrivono”: i ritmi eccessivi sollecitano sempre più mente e corpo nella nostra quotidianità e sempre più frequentemente lo stress colpisce persone adulte e non solo. Dunque direi che è un costrutto ampio che va recuperato perché parte della nostra natura funziona su una “lentezza” spontanea
G: Quali sono i benefici per la mente e per il corpo nel prendere la vita con meno fretta?
D: I benefici sono diversi e direi fondamentali: l’intera fisiologia umana ha i suoi ritmi e tempistiche; il sistema nervoso, e soprattutto il cervello nelle sue strutture profonde e corticali. Se come polo di contrasto alla “lentezza” poniamo frenesia e stress allora è scientificamente provato come lo stress produca o favorisca il progredire di molti disturbi e malattie. Citiamo l’ansia innanzitutto, ma anche gli attacchi di panico in sempre maggiore diffusione, la depressione, ed ovviamente le ricadute sul sistema nervoso periferico. Per citarne alcune: gastrite nervosa, disturbi dell’alimentazione, disturbi gastro-intestinali, processi infiammatori, disturbi muscolo scheletrici, dermatologici, cardiovascolari etc.
In Neuropsicologia si usa un termine specifico e viene definito come “arousal” (dall’inglese), per definire specificamente lo stato generale di attivazione (nervosa) eccessiva di un organismo. Vale sempre la pena ricordare come ad esempio sia confermato da studi importanti che un pattern di comportamenti e caratteristiche di personalità (ovvero stile di vita stressante protratto nel tempo) siano fattori predisponenti a disturbi e malattie cardiovascolari: una linea diretta tra mente e corpo.
Quindi l’eccesso di fretta come “abitudine” costante ha un canale diretto di ripercussione dalla psiche all’organismo.
La mente che vive con la giusta lentezza produce maggiore serenità nell’interpretare gli eventi che ci accadono, ci fa migliorare la qualità del sonno (con i benefici connessi) e ci fa vivere con maggiore entusiasmo oltre che stimolare la nostra grande risorsa: la creatività
G: Come possiamo riscoprire la lentezza nella vita di tutti i giorni? Partiamo dall'ambito lavorativo, quando, spesso ci viene chiesto di essere più produttivi, di accelerare i tempi, di fare tutto subito. Quali sono i benefici?
D: La possibilità di essere più produttivi o di dare migliori performance, anche lavorative, innanzitutto non è sempre sinonimo di “crescita personale”. Troppo spesso confondiamo i risultati nell’ambito lavorativo con il valore che diamo a noi stessi. Di per sé non ha controindicazioni l’accelerare, ma non deve diventare una prassi: l’accelerazione può esserci in alcuni momenti ma è bene che sia alternata da almeno altrettanto recupero; proprio come se si trattasse di un allenamento sportivo, quindi non eccedere o non credere di poter sempre dare il 100% con costanza. Come buone prassi Ritagliarsi spazi propri, dedicarsi alle relazioni per migliorare la qualità di vita, la produzione di endorfine, ed addirittura i canali neuronali; I benefici della lentezza, oltre che per la salute, sono importanti anche per una resa migliore in ambito lavorativo; alcuni paesi nord europei infatti puntano molto sul ridurre gli impegni e gli orari dei lavoratori per garantire sempre migliori condizioni di salute e produttività. Se ci pensa bene nessuno spinge la propria auto al massimo per ore e giorni senza soste o manutenzione, questo per evitare di danneggiarla seriamente, eppure a volte dimentichiamo di “rallentare” con noi stessi per evitare una cattiva qualità di vita.
G: Come ritagliarsi "spazi di lentezza" in ambito familiare? Per esempio nei confronti dei figli, del partner…
D: Le modalità migliori sono principalmente 2: Accordare con il partner o altri familiari i propri spazi e quindi organizzando “spazi individuali” in cui dedicarsi a sé o poter scegliere come investire (o no) il proprio tempo, oppure alternare spazi in cui dedicarsi alla “lentezza” con i propri familiari coinvolgendo partner e figli per dare loro un esempio ed esperienza di quanto sia importante (o per rallentare in condivisione).
Non dimentichiamo mai il valore del “nostro tempo”, un tempo psichico per pensare o riflettere sarà anche un tempo fisico per rallentare e “riparare” anima e corpo.
G: Quando parliamo di sport, spesso lo associamo alla velocità. Si pensi alla Formula 1, al motociclismo, alla corsa...Ci sono tuttavia degli sport "lenti", come il curling, il golf...quali sono le differenze a livello psicologico e fisico, e i benefici, di un'attività fisica "lenta!?
D: Partiamo dal livello psicologico. E’ sempre incredibilmente affascinante scoprire quanto sia fondamentale ciò che proviamo sul piano psicologico: le nostre sensazioni e percezioni dettano letteralmente il ritmo a molti organi interni attraverso delle vie nervose privilegiate. E’ molto importante il fatto che molte persone al mondo abbiano compreso l’importanza del rilassamento, meditazione, yoga, mindfulness piuttosto che qualsiasi altra attività di rilassamento e concentrazione: il nostro cervello in questi casi rallenta e lavora ad una frequenza vicina a quella del sonno, un toccasana. Se il medesimo stato mentale viene raggiunto attraverso uno sport direi che va comunque benissimo.
Talvolta nell’esperienza come Analista ho potuto constatare che alcune persone sfruttano la seduta di terapia come “spazio libero” di riflessione e rilassamento.
Sul piano fisico accadono molte cose. Innanzitutto lo stress mentale produce cortisolo (detto l’ormone dello stress) allo stesso modo in cui lo produrrebbe durante una grande fatica per un tempo prolungato. Ciò accade sul piano immaginativo quanto su quello concreto. Senza dilungarsi troppo suggerirei che nello sport può essere adeguata l’attività lenta come quella veloce a patto che sia svolta con piacere, soddisfazione e in un bilancio di energie (lavoro+fatica+vita privata) che sia positivo e non in deficit.
G: Un altro ambito in cui si sta cercando di riscoprire il valore della lentezza è quello enogastronomico e alimentare. Oggi, infatti, tra il panino mangiato in fretta davanti al PC al proliferare dei cibi pronti "solo da saltare in padella", ai Fast Food, si sta perdendo il senso della convivialità e anche il piacere di assaporare i cibi e le bevande. Quali consigli "di lentezza" può dare nella vita di tutti i giorni per riscoprire il piacere e il valore del cibo?
D: Nell’alimentazione la lentezza non è un’opzione ma l’unico modo per conservare la nostra salute.
Come già detto lo stress psichico si ripercuote sull’organismo, quindi non è pensabile che dalla masticazione alla digestione possiamo dare un ritmo al nostro apparato digerente diverso da quello che stiamo vivendo psicologicamente perché magari davanti al pc indaffarati: in una visione monistica il corpo e la mente funzionano in modo sincrono. Quindi prendersi il proprio tempo anche qui è fondamentale.
Il piacere del cibo e dello spazio che ci ritagliamo per farlo deve essere intoccabile.
Dott. Michele Canil
Psicologo, Psicoterapeuta
Neuropsicologo, Ipnosi clinica
Perfezionato in Psicofisiologia clinica, Genetica, Nutrizione.
Opera nelle città di Vittorio Veneto, Conegliano, Treviso.
Il dott. Canil si occupa da molti anni di diagnosi e cura della depressione a Treviso, Conegliano e Vittorio veneto. Oltre a ciò tratta molti disturbi psicosomatici, si occupa di cura dell’ansia e di attacchi di panico e molti altri tipi di disturbi. Opera in strutture ospedaliere ed in studio privato di Psicologia, Psicoterapia e Neuropsicologia.
Dr. Michele Canil
Psicoterapeuta Psicologo Treviso - Conegliano - Vittorio Veneto
Sedi:
Via Giosuè Carducci 1, 31029 Vittorio Veneto (TV)
Viale della Repubblica, 243 Treviso (strada Ovest)
declino responsabilità | privacy | cookie policy
canil.michele@libero.it
P.I. 04290230269 | Iscritto all'Ordine degli Psicologi della Regione Veneto n. 6145
AVVISO: Le informazioni contenute in questo sito non vanno utilizzate come strumento di autodiagnosi o di automedicazione. I consigli forniti via web o email vanno intesi come meri suggerimenti di comportamento. La visita psicologica tradizionale rappresenta il solo strumento diagnostico per un efficace trattamento terapeutico.
©2016 Tutti i testi presenti su questo sito sono di proprietà del Dr. Michele Canil
© 2016. «powered by Psicologi Italia». E' severamente vietata la riproduzione, anche parziale, delle pagine e dei contenuti di questo sito.